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La Juventus di Thiago Motta come quella di Gigi DelNeri?
La Juventus di Thiago Motta sta trovando parecchie difficoltà, sia in Campionato che in Champions League. Di fronte a tali difficoltà alcuni tifosi della Juve hanno paragonato questa stagione a quella del 2010/2011 di Gifi DelNeri. Ma questa Juve e quella di DelNeri hanno davvero Delle similitudini?
Scopriamolo…..
La stagione 2010/2011 della Juventus è ricordata come uno degli anni più complicati nella storia recente del club. Dopo i fallimenti delle stagioni precedenti e con l’obiettivo di riportare la squadra al vertice del calcio italiano, i bianconeri vivono un’annata di transizione che, però, non riesce a soddisfare le aspettative. infatti, dopo un deludente settimo posto nella stagione 2009/2010, la Juventus decide di affidarsi a una nuova dirigenza con Andrea Agnelli come presidente. Giuseppe Marotta viene nominato direttore generale e Fabio Paratici entra nell’organigramma come responsabile dell’area tecnica. Per la panchina, la scelta ricade su Luigi Delneri, reduce da un’ottima stagione con la Sampdoria, che aveva condotto alla qualificazione in Champions League.
Delneri porta con sé idee di gioco basate su un 4-4-2 organizzato e disciplinato, ma fatica a replicare il successo ottenuto a Genova. La squadra non riesce mai a trovare continuità, alternando prestazioni incoraggianti a partite deludenti.
Nell’estate del 2010, la Juventus si muove attivamente sul mercato per rinnovare la rosa. Tra i principali acquisti ricordiamo Milos Krasic, Fabio Quagliarella, Alberto Aquilani e Leonardo Bonucci. Nonostante gli investimenti, il mercato non riesce a risolvere i problemi strutturali della squadra, che rimane troppo dipendente dai veterani come Alessandro Del Piero, Gianluigi Buffon e Giorgio Chiellini.
La Juventus parte bene, mostrando segnali di crescita, ma con il passare delle giornate emergono i limiti della squadra. La difesa si rivela troppo fragile, con molti gol subiti in situazioni evitabili, mentre l’attacco fatica a essere costante, specialmente dopo l’infortunio di Quagliarella.
Tra i momenti più difficili della stagione, si ricordano le sconfitte pesanti contro il Parma (1-4) e il Napoli (0-3), che mettono in evidenza i problemi di compattezza della squadra. La Juventus chiude la stagione al settimo posto con 58 punti, lo stesso piazzamento dell’anno precedente, ma con un distacco ancora più netto dalle prime posizioni.
Anche in campo internazionale, la stagione è avara di soddisfazioni. Inserita nei gironi di Europa League, la Juventus non riesce a superare il turno, pur affrontando avversari sulla carta inferiori come il Lech Poznań e il Salisburgo. Questo fallimento acuisce le critiche verso il progetto tecnico e la capacità della squadra di competere ad alti livelli.
In Coppa Italia, i bianconeri vengono eliminati nei quarti di finale dalla Roma, chiudendo un’altra competizione senza gloria.
Un punto di svolta per il futuro
La stagione 2010/2011 è stata, in molti modi, il preludio alla rinascita della Juventus. L’annata ha evidenziato i limiti strutturali della rosa e la necessità di un progetto tecnico più ambizioso. Nonostante le difficoltà, la nuova dirigenza ha posto le basi per il futuro, con l’obiettivo di riportare il club ai vertici del calcio italiano ed europeo.
La stagione successiva, con l’arrivo di Antonio Conte, segnerà il tanto atteso riscatto. Ma il 2010/2011 resta un anno di transizione, fondamentale per capire gli errori da correggere e costruire il ciclo vincente che seguirà.
Che sia anche il primo di Motta un semplice anno di transizione della Juve?
Lo scopriremo solo vivendo….